Mi svegliai leggero come una piuma. Mi sembrò di aleggiare nell’aria sospinto da correnti sinuose di sospiri angelici. C’era la pace intorno al mio corpo. Era la tranquillità che mi avvolgeva. Fu come se la mia anima si fosse staccata dal corpo. Leggero. Fluttuai tra le lenzuola candide e mentre volavo inspirai profondamente l’aria fresca delle prime ore del mattino che facendo danzare le tende vorticava nella stanza e mi rincuorava di belle sensazioni e di orgasmi sequenziali dal piacere infinito.
“Ma cosa?!” dissi mentre con la mano spostai le lenzuola che mi coccolavano.
Piacevole fino a quando non presi coscienza di quello che con tanto stupore andai a toccare. Una sostanza densa, a tratti grumosa e viscosa. Piuttosto appiccicaticcia che incollava le dita tra di loro e queste alle lenzuola. Estrassi la mano da sotto le lenzuola, mentre il mio aleggiare fluttuoso si tramutò in angosciante stasi, fermo immobile a mezz’aria. Lo stomaco fece per chiudersi e l’ombra di un peso si posizionò sopra le mie membra.
“Cosa diavolo...” Quando i miei occhi incrociarono le dita quello che videro non fu il rosa carnale della pelle, ma il rosso acceso del sangue umano.