Personalmente non mi fiderei di un uomo col cappello che si aggira barcollando tra le vie della propria città

sabato, novembre 28, 2009

Il Grande Blu

Il Grande Blu

Premessa 1: PROLOGO
Molte storie cominciano con “c’era una volta…” Molte, ma non la nostra. Né c’era una volta né principesse in pericolo e principi azzurri dal bacio facile. Ciononostante è una storia a tutti gli effetti e come tale ha dei personaggi che interagendo tra loro danno origine allo svolgere dei fatti.
 Premessa 2: I PERSONAGGI
-         Barbossa: affascinante capitano di una delle più veloci e spietate navi pirata del mondo conosciuto;
-         Sparrow: capitano della medesima nave;
-         Pinguino: non abbiamo informazioni certe su chi possa essere;
-         Giglipaf: non abbiamo informazioni certe su chi possa essere;
-         Gig-Nikko:non abbiamo informazioni certe su chi possa essere;
-         Otto: sappiamo chi é;
-         Pippainbocca: girano voci su chi possa essere
-         Pussyotherside: a volte, molte cose sarebbe meglio non saperle;
-         Pussyontheroad: tutti e soprattutto gli interessati si stanno chiedendo dove sia;
! Il racconto potrebbe presentare nomi no citati nell’elenco sovrastante perchè ininfluenti allo svolgere dei fatti
 Premessa 3: IL LINGUAGGIO
La storia verrà narrata utilizzando un particolare linguaggio che a una prima lettura potrebbe creare nel lettore un certo senso di spaesamento. Significante e significato potrebbero non coincidere. Per non venire meno alle esigenze del lettore è stata stilata una lista di parole e/o modi di dire seguiti dai rispettivi significati.

-         profondo rosso:
-         ventimila leghe sotto i mari:
-         scrigno di Davy Jones:
-         lecca-lecca:
-         bonus:
-         biglietti per Baby Gardaland:
-         vascello e/o nave:
-         grog:
! Nota aggiuntiva: Nelle precedenti edizioni sono pervenute in redazione numerose lettere di protesta in quanto sembrava non venissero riportati i significati delle parole sopra indicate. Dopo un’analisi dettagliata scoprimmo trattarsi di un tragico errore di stampa che coinvolse qualche centinaio di copie. Cogliamo l’occasione per porgere le più sentite scuse e garantire che simili errori non verranno ripetuti mai più.

I FATTI:

La donna lo impugna forte e se lo trascina giù dal palco. I vecchi stanno seduti sui tronchi, bevono birra e gettano sassi sui gabinetti portatili,quelli dove pisciano le donne. Gli uomini pisciano dovunque. Ormai il parcheggio è tappezzato di lattine di birra schiacciate. Al’interno del Rock Creek Lodge, alcune donne strisciano sotto la statua di un toro a grandezza naturale, per il rito scaramantico di baciargli lo scroto. Su un sentiero di terra battuta che scorre accanto alle recinzioni, i motociclisti si sfidano a mordi palle. Seduta sul retro di ogni moto c’è una donna che deve addentare un testicolo di toro appeso, strappandone via un boccone mentre il pilota percorre il circuito.  Rewind.

Fu una notte buia e tempestosa, gli oceani ribollivano attraversati da immensi uragani mentre creature di ogni genere lottavano tra loro, arrabbiate, annoiate, affamate; bestie che ormai si stavano abituando alla presenza del veliero più truce del mondo, il cui timone era saldamente impugnato dal funesto Barbossa
Quella notte qualcosa andò irrimediabilmente storto. Tutti, tranne il capitano, furono spazzati a mare lasciandolo solo col suo veliero, in balia degli eventi. 
 Cessata la tempesta Barbossa si mise sulla rotta del grande blu dove sapeva di poter trovare qualcuno in grado di aiutarlo nella sua affannosa ricerca.  
Il Grande Blu fu proprio come se lo aspettava. Vivo! Vivo come un formicaio d’estate: pirati della peggior specie, nobildonne e nobili uomini si muovevano con apparente casualità, cullati da sana musica popolare e da qualche bel boccale di grog della peggior specie. Messo all’ancora il veliero, Barbossa si diresse nel centro dell’affollato paese dove si imbatté in due vecchie conoscenze, al seguito: Morgan, direttore musicale su navi pirate e Fishman,un uomo pesce dei bassi borghi. Se ne stavano seduti al bancone del bar a sorseggiare cervello di scimmia e come sempre erano già nel profondo rosso
Ta un sorso e l’altro si narrarono le loro avventura marine, e tra queste, una narrava di una bestia feroce, crestata e di un’altra altrettanto pericolosa dagli imprevedibili peli anali. 
Il tempo trascorre inesorabile mangiando secondi, minuti e ore. 
I tre, ormai ventimila leghe sotto i mari non si curarono delle loro preoccupazioni, quanto più delle puttanelle della baia. 
 Barbossa decise di congedarsi e optò per un giro nelle vie storiche del paese. Qui venne fermato da Otto. Implacabile come sempre Otto bersagliò il povero capitano di domande e domandine a riguardo di Sparrow. 
Sparrow non è qui con noi, è nello scrigno di Davy Jhones”. Il profondo rosso, però, parlava per Otto e strattonando e picchiettando riuscì a strappare una promessa al nefando Barbossa: “ Tu mi porterai Sparrow e quando lo vedrai riferiscili che sono in possesso di un biglietto valido per più giri di giostra, lui capirà. Promettimelo!”. 
Provato dall’energico incontro, lo sguardo barbossiano fu attratto da una particolare luce e da uno strano cappello.
 Merlino?” Cosa ci faceva Merlino in quel del Grande Blu?  Barbossa le corse incontro e la abbracciò, la salutò e la ribaciò. Si promisero di rincontrarsi al più presto per discutere di una nuova avventura. 
Scese la notte, cupa come solo l’oblio sapeva essere e la brezza serale portò sulle sabbiose spiagge, miracolati, i suoi compagni di viaggio Gig-Nikko, Pinguino e Giglipaf. Felici si abbracciarono e di corsa entrarono nel primo bar che trovarono. Risero per ogni non so che, e la gente di non so chi gridava non so cosa  su paesi di non so dove. Era un riso generale, ma ritmato, quasi accompagnato da non saprei. 
I quattro si intrattennero in città ad ascoltare le ultime novità in fatto di canzoni pirata. A Giglipaf balzò qualcosa alla mente e preso il capitano si diressero verso la nave ormeggiata al porto. A cose fatte, mentre facevano ritorno alla locanda per recuperare gli altri, ecco scorgersi in lontananza un guscio di noce, una piccola caravella, sulla quale stava un altro dei membri dell’equipaggio di Barbossa: il terribile Pussyotherside.
 A mano a mano che il piccolo veliero si avvicinava Giglipaf e Barbossa poterono scorgere altre due misteriose figure: Pippainbocca e sua sorella Sister
“Oh oh oh” dissero Giglipaf e Barbossa “caccia grossa!” 
In realtà se si fosse trattato di caccia grossa i fatti avrebbero preso una piega diversa, questa sarebbe stata un’altra storia e a noi che ce ne sarebbe venuto? 
Tutti insieme tornarono in paese tra negozi di vario tipo e locande zeppe di gente interessante. Alcuni di questi negozi distribuivano bonus di ogni forma e dimensione gridando slogan accattivanti contro la piaga sociale del tempo: Accettate Idonee Dopo Spasmi. 
“E chi sono io ber dire chi è Caino e chi è Abele?” anche il prode Barbossa se ne riempì le tasche chiedendosi cosa diavolo fossero questi bonus. Ben presto si rese conto del potere magico di tali strumenti  e si decise a provarli. Passeggiò qua e là osservando le vite altrui, pensando alla propria e gioendo per essa. Fu così che si ritrovò a vagabondare alla ricerca di quel che era rimasto della sua ciurma. Le strade di una piccola cittadina favoriscono gli incontri, anche ripetuti, tra le persone. Otto risbucò da chissà dove e prese con se il capitano. 
La musica si fece più frenetica, ogni locanda emetteva suoni sempre più ritmati. Tumtumtumtum, tumtumtum, tumtumtum! Barbossa cominciò a sentirsi gigante e guardò intorno a se per cercare di capire cosa gli stesse accadendo, ma le stradine del paese sembravano stringersi, i muri apparivano sempre più vicini e non era un impressione; si stavano facendo più vicini veramente. Tum. Spalle al muro. Bloccato. Otto l’aveva giocato. Il temibile Barbossa si era fatto fregare, era spalle al muro. Otto gli saltò addosso senza pensarci due volte e... 
Proprio in quel mentre giunse Fishman che lo salvò dalle grinfie di Otto. Svincolatosi dall’impiccio Barbossa proseguì la sua ricerca, ma questa volta a impedirgli di portarla a termine fu Merlino che inspiegabilmente gli si rivolse contro punendolo con un’orrenda maledizione: la cascata d’acqua. Un viaggio di un secondo che dura un’eternità, costretto a subire le fredde gelide acque di ogni singola cascata sulla faccia della Terra. Sconvolto e un po’ nel profondo rosso Barbossa decise di dirigersi alla sua nave dove si sarebbe sistemato e rilassato.
Il Grande Blu è proprio impegnativo!
Sistematosi, ma non ancora sazio di riposo, scorrazzò tra i velieri ormeggiati al porto. Uno dei punti deboli di capitan Barbossa è viaggiare con la mente e così fece. 
Soprappensiero si scontrò frontalmente con colei che si scoprì essere Pussyontheroad. Lo scontro fu fatale. Il giovane capitano solo nel profondo rosso incontrò una non ben identificata Pussyontheroad ventimila leghe sotto i mari. Ella era una famigerata ladra che con la scusa di rialzarsi, mise le mani nelle tasche barbossiane scoprendo i bonus. Non si trattava una sprovveduta, ella era a conoscenza del potere di quei piccoli tesori. Messo alle strette Barbossa decise di passare al contrattacco ed estratto furtivamente un bonus, nascosto precedentemente nello stivale, si impadronì di Pussyontheroad.
 Pussyontheroad scomparve tra i flutti marini lasciando nello sconcerto più totale, ma ugualmente soddisfatto, Barbossa
La storia ora si fa talmente spezzettata che non sarebbe possibile farne alcuna narrazione. Vi basti sapere che, tra l’impazzimento generale, tra le continue apparizioni di Giglipaf, Gig-Nikko, Pinguino, Morgan, Fishman, Pippainbocca, Pussyotherside, Sister e altri ancora, nel Grande Blu tutto è possibile.

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