Personalmente non mi fiderei di un uomo col cappello che si aggira barcollando tra le vie della propria città

lunedì, novembre 30, 2009

Capitolo2: Amore e odio



Una domanda: quanto impatto emotivo ha vedere un ragazzo andicappato costretto in carrozzina che si alza con immane forza da quella che è la sua sedia da viaggio per la vita, per andare al bagno? Le gambe gli tremano e le braccia non sono certo più forti. Si appoggia al muro e a fatica avanza in quel luogo che Vespasiano fece suo mentre lo sguardo vaga all’impazzata alla ricerca di sguardi giudici che mai e poi mai sarà in grado di contrastare. Mi trova.
Dopo decine di eterni minuti la scena si ripete, ma questa volta al contrario fino a che sfinito, esanime e fottutamente triste si lascia andare tra le braccia della sua compagna, l’inseparabile sedia a rotelle. Per gli amanti dell’alta velocità sono costretto a fare una precisione: sedia a rotelle a motore, batteria al litio da 72h di durata, copertoni posteriori da enduro, comando joypad e carenatura blu mare.
Quanto vi rende tristi tutto questo? Quanto piangete per lui?
Niente che un paio di cosce con le calze come cappotto che fanno capolino da una gonna vertiginosa non possa cancellare. Questo non lo capisco. Non ci dispiacciamo di nulla e ci avvaloriamo di piccoli momenti di felicità inguinale. Inutile negare che la donna intesa come organo riproduttivo, perchè di questo si tratta, è il motore del mondo. 
Oggi più che mai? Non penso. Ho l’impressione, per non dire l’assoluta certezza, che sia sempre stato così perchè ella ci prese una costola e invece di esserci debitrice ci ha reso, in modo così sublime, schiavi delle loro volontà. Della loro volontà. Delle loro capacità. Della loro capacità.
Ecco che l’uomo, forte della menzogna della virilità che egli stesso si è raccontato perchè il gentil sesso gli disse che se fosse stato tale, virile, costei si sarebbe concessa alle sue grazie. Il subdolo meccanismo imprigiona l’innocente cazzo pensante nella ferrea convinzione che sia lui a piegare una donna.
I tempi cambiano e la frittata resta. Mutano le uova, si aggiungono ingredienti, ma più in là di una fortaia non si arriva. Se si provasse a cambiare ingredienti una volta tanto, per esempio niente uova, magari e dico magari le cose potrebbero cambiare. A che scopo a che vantaggio non è mia intenzione saperlo anche perchè non credo si possa arrivare a sconvolgere la natura. 
L’uomo vive per fare l’amore.
L’uomo vive per fare l’amore ed è una balla colossale che sempre di più si viva per i soldi. I soldi non fanno la felicità, ma la comprano e l’amore, che me ne scusino le donzelle da lieto fine, è in vendita a prezzi ragionevoli. 
L’atto sessuale non lo si paga solo in contanti, ma in compromessi, in rinunce, in schegge di felicità, in nonsense e in cecità. Non ho la più pallida idea di quanto tempo abbia impiegato l’uomo maschio a trovare le possibilità e i vantaggi dell’amore fai da sé e di certo posso comprendere l’amarezza di non essere annoverato tra colui che ha dato vita alla più importante delle scoperte scientifiche. L’uomo eiacula senza la donna. Prima del fuoco, prima della ruota, prima dell’aratro, della moneta, dei comuni, della bussola, dell’elettricità, della stampa a caratteri mobili, del telegrafo, del telefono, della radio, della televisione, dei computer e dell’aspirabricioledatavolodelonghi. Lui che ha dato una mano all’universo maschile non sarà mai ricordato.
Quanto vi rende tristi tutto questo? Quanto piangete per lui?
Niente che un paio di cosce con le calze come cappotto che fanno capolino da una gonna vertiginosa non possa cancellare. Questo non lo capisco.
Che l’uomo eiacula senza donna è stato comprovato da tutti, più o meno quanto il fatto che perdere una diottria a ogni pippa renda cechi, però non è stato eliminato il problema principe. La donna. 
Credo che chiunque quando decide di fare l’amore a gratis immagina nella sua mente, sviluppata o meno che sia, una donna dalle fattezze perfette, almeno per chi le pensa e se questo non bastasse, se la nostra mente facesse cilecca ecco che l’industria del porno ci viene in aiuto con i suoi film in vhs da guardare coricati sul divano o i con i video scaricabili dalla rete da gustare in un monitor sopra una scrivania.
Gentil sesso. A mio parere non sono gentili, siamo loro schiavi e non possiamo ribellarci.
Un altro grande scopritore sconosciuto fu il primo omosessuale della storia. Niente di nuovo, sempre la solita frittata con l’aggiunta di peperoncino e qualche lustrino. La donna comanda, perchè se riflettete, l’omosessualità, e non ho nulla contro gli omosessuali che credo converranno con me, mette l’uomo nei panni di una donna o viceversa. 
Siamo fregati. Siamo schiavi. Prigionieri della loro capacità.
Non posso impugnare il cazzo e fare l’amore con me stesso. Non posso e non capisco. Tutto il mio ego, la mia arroganza e la mia strafottenza svendute per un buco di figa.
Le donne sono le migliori. Ci hanno lasciato il poker, punto e partita, ma a incassare i soldi son sempre loro. Scacco matto. A noi non restano che le bugie.
“Giorgio! - disse mia madre - Che stai facendo?”
“L’amore!” risposi.
“Piantala con queste cazzate e vieni a cena.”
Mia madre si premura quotidianamente di prepararmi, con l’affetto che la contraddistingue, sbobba per cena. Sono sceso e ho mangiato quell’intruglio di pasta del giorno prima in minestrone di una settimana fa solo come un cane perchè Lui rincaserà tardi e Lei ha l’orologio biologico sballato in avanti così si trova a “cenare” alle cinque del pomeriggio. La sua cena consiste in pane imbottito di avanzi, mangiati di frigo, in piedi nell’angolo della cucina. E un bicchiere di rosso. 
A farmi compagnia nemmeno il cane che se ne sta bello placido a guardare la televisione e a ridere alle stupide battute del conduttore. Sono solo in un mondo di bestie.
“Mamma?”
“Sì?”
“Mi fa cagare”.

Nel prossimo capitolo: Bugie

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